"Schumi, inquietante che non migliori"

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    Jean-Marc Orgogozo, professore di neurologia all'Università di Bordeaux e direttore della Federazione di neuroscienze, ha parlato con il magazine francese 'Le Point' della situazione di Michael Schumacher, che lotta contro la morte dal 29 dicembre scorso, quando fu vittima di una rovinosa caduta con gli sci a Meribel, in Francia. E le sue parole pesano come dei macigni. "Pur non sapendo le cose con esattezza, purtroppo il tempo gioca a sfavore. Ogni giorno che passa diminuiscono le possibilità che la situazione migliori. L'intervento dei neurochirurghi sul trauma 'chiuso' doveva dare un beneficio se non immediato, almeno veloce. Se ciò non avviene significa che le lesioni sono ampie e diffuse e hanno poche chance di regredire", ha detto. "La terapia attuale stabilizza le lesioni che si ritengono irreversibili, ma se il danno è troppo grande a lungo andare non serve, anche perché il coma può causare complicazioni al sistema immunitario, mentre l'ipotermia ha un impatto negativo sulla circolazione. In generale, dopo un certo periodo si inizia con un coma più leggero e si vede cosa succede. Non posso aggiungere altro non vedendo le cartelle cliniche, ma è essenziale svegliare il ferito altrimenti non c'è più speranza. Dopo tre settimane non aver riscontri positivi è inquietante e bisogna essere consapevoli che un grave trauma cranico con edemi diffusi è complicato qualunque cosa si faccia. Che Schumacher recuperi senza conseguenze è inaspettato, ma non impossibile", ha aggiunto il luminare transalpino.
     
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